Dopo un’altra notte insonne lo specchio che si anima e quella faccia, che una volta sapevi essere la tua, stravolta si anima indipendente dal riflesso ed inizia a parlarti.
Scusa, forse è stata solo colpa mia a non pensare soltanto a una semplice lavoro senza troppi sacrifici.
Come in amore, una notte e via, e invece sei qui distrutto per quell’orgoglio che da giovane ti imponeva di fare ed oggi non hai potuto fare niente.
Senti come tremo con questa faccia che ormai giovane non è, e se stai zitto senti il rumore degli anni che passano.
Ma perché non sei convinto ancora che ciò che mi manca è ciò che manca a te, ed io mi sto consumando ogni notte nei tuoi incubi per fartelo capire, che dopo anni di studio, di impegno e sacrifici, non è più cosa per noi portare avanti un lavoro che non viene apprezzato, non viene pagato, ed anzi viene svilito proprio da chi trae i migliori vantaggi da tutto questo sudore.
Sarebbe il più bel regalo di Natale se tu dicessi basta, se tu guardassi avanti.
Se potessi venirti a svegliare con uno schiaffo lo farei, per urlarti più di adesso la verità che non vuoi vedere, che il tuo impegno e sacrificio a niente servono se ancora non riparti da zero con nuove idee e tanto coraggio.
Non c’è da vergognarsi, non è fallimento.
Quel lavoro, quella professione che ti è entrata dentro piano piano, e a quante persone sei entrato nel cuore mentre ti chiedevano una mano per risolvere i loro problemi sempre gravi ed urgenti, quelli che capitano a tutti quelli come te che, idealisti, credano che in questo mondo infame basti lavorare sodo ed onestamente per avere una vita felice.
Così rimangono in mezzo alle scale con sta fantasia che li tormenta e li scuote con mille brividi ad ogni busta verde o fattura non pagata.
Guarda voglio essere buono, sei un bravo ragazzo con le fattezze di chi ti sta parlando da questo specchio, ma ogni ruga ed ogni lacrima che vedi non fanno soffrire me che ti rifletto in tutto per tutto tranne che per le pene che porti solo tu.
E non basta una carezza, devi guardare dentro di te, devi sentire quell’energia che tanti anni fa ti animava e che ultimamente non trovi più quando servirebbe, perché quel professionista che volevi diventare, con tanti clienti, con la testa sempre alta, non rimanga solo nei tuoi sogni in cui poi trovi me te, che ti dico che non va.
Lo scriveresti sul muro che questa è la tua vita? Lo so quanto male si prova per una sconfitta d’amore, anche per il lavoro che amavi e per cui credevi di essere nato e che oggi si è trasformato in qualcosa di irriconoscibile, che forse va strappato come un cerotto sopra una cicatrice guarita, senza sentire troppo dolore, verso un mondo nuovo fatto di idee rivoluzionarie che basta osservare con il giusto spirito.
Parla, dì qualcosa adesso pure tu, una parola che ti serve magari per fare pace con il tuo cuore, così ti convinci che quello che ti manca è il fare felice il bambino che c’è in te e che sognava la libertà dignitosa del Professionista amato dai suoi clienti.
Ed ora basta, ho parlato abbastanza, spogliati di tutte le paure, fatti conoscere per l’uomo che sei e che non è su questa terra per prendere ordini da chi con le carte sa solo far soffrire le persone. La tua strada è lì, a portata di mano, lontano da chi ti frena la tua crescita, ti impoverisce per metterti una catena, ti combatte perché tu non possa dire la tua.
Sei arrivato fino a qui perché questa era solo una tappa verso la tua crescita definitiva. Lo chiamano cambiamento, lo chiamano adattamento, ma tu sai che cosa è: tu lo chiami successo, con il cuore in mano, ispirazione per la tua anima.
Tu, come una carezza che ti entra piano piano, e bussa fino a quando si apre la porta della vita tua, quella che hai sempre vissuto nei più bei sogni che hai fatto.