Mi chiami per chiedermi come viver bene, ma mi accorgo che che tieni in massimo conto solo il vivere come tale. Cosa serve contare un giorno dopo l’altro, se non senti l’universo in cui viver solo può significare o privilegio o castigo?
Gli occhi luminosi del firmamento dall’alto, nascondendosi con la luce del sole, ti vedono passare le giornate in ricchezza ed abbondanza di beni materiali, ma senza una mente serena, senza pensare più a fare bene che a star bene, quell’antichissima ricetta dello stare meglio.
Lo so, me lo dici sempre, l’oppressione continua, il vento gelido delle parole che urlano terrore, eppure il benessere dipende solo dalla tua capacità di distogliere l’attenzione da una cosa per spostarla su un’altra che ti fa respirare.
Non la vita, ma la buona vita deve essere apprezzata, senza accontentarsi di ciò che siamo costretti a fingere di essere per credere di valere chissà cosa. Noi siamo chi, non cosa, noi siamo i creatori in questo mondo in cui lacrime e sangue di ci ha preceduto ci hanno lasciato in eredità una promessa di vita bella, libera e rigogliosa, dove ogni famiglia avrebbe pensato serenamente al proprio futuro e non solo a lavorare come animali per arrivare alla fine del mese.
Che poi, vivere bene, e vivere onestamente, è tutt’uno, anche quando cerchi quel perfezionismo che è il nemico della creazione, contrario al tuo benessere, generatore di ansie e di malcontenti fino alla fine dei giorni.
Hai paura vero? Mi guardi con speranza perché non riesci più a vedere al di là del naso, e non immagini come sarebbe limitata la tua visione dell’universo se non vedessi mai il cielo notturno che brilla di stelle. Serve spegnere la luce attorno a noi per far apparire un mondo nuovo che, alla fine, mette a posto tutto, perché l’universo si prende cura di tutti i suoi figli.
Non credere che sia tutta casualità, perché in tal caso l’universo ci abbandonerebbe completamente a noi stessi, ed invece, da sempre, si prende cura delle creature più fragili in modi che non ci è dato di vedere, magari suggerendo loro di chiamare il granello di sabbia che rappresento io in tutto questo mare di stelle.
Tutto il cielo guarda alla tua crescita, sempre pronto a gioire se tu stai bene, e non ha né un inizio né una fine, ma Dio è presente dentro ogni sua particella.
E tu sei tutte le particelle del mondo.