Perché se fossi madre vorrei parlarti di libertà, perché ho dentro di me il peccato originale di essere una donna che dal giorno che è nata paga caro questo scherzo del destino.

Vivi la tua vita senza se e senza ma, sorda davanti alle sirene che ti consigliano di sognare ciò che a loro fa comodo.

Attraversa ogni tempesta trattenendo ogni respiro anche se crederai di non avere più fiato, una corsa senza senso nei profumi che ti ispireranno in ogni momento e non usciranno più dalla tua memoria, mentre il sole sarà il senso che avrà il tuo mondo pieno di luce, come in una spiaggia in cui sentire caldo sulla pelle che è in cima al fondo del piacere e niente più.

Così vola libera direi da madre di una donna ancora piccola bambina con gli occhi come i miei, in cima al mio mondo che da quel giorno non è stato più come prima, ed io non posso fare a meno di ricordare ogni muro che mi ha ferito ogni volta che ho provato a scavalcare senza credere abbastanza in me stessa, con quel peccato di essere donna agli occhi degli altri, occhi strabici che scambiavano l’amore per debolezza, e la mia forza per arroganza.

Vola sempre libera, capace di togliermi il fiato nel vedere in te ciò che io ho sempre sognato, perché il mio sangue che scorre nelle tue vene non debba mai raffreddarsi, senza mai farmi male nel vederti a testa bassa per la paura di scegliere la via che la tua anima ha scritto per te, piena di fiori bellissimi e di spine di cui non dovrai mai vergognarti.

Si, se fossi madre vedrei in te il senso che ho di me, prima tu e niente più, e sarei la prima a fare un passo indietro per lasciarti volare via dal mio nido, dietro le nuvole e le stelle più alte, fino alla montagna più maestosa in cui nessuno ti punterà mai un dito o proverà ad insegnare a volare ad una farfalla.

Vola libera e non fermarti più, mia amata…