Sarebbe troppo bello credere che i problemi siano solo fuori dalla porta di casa tua, sarebbe così surreale osservare, fuori dalla finestra dai vetri appannati, le persone piangere senza esserne minimamente toccati.
Sarebbe il sogno non di chi vive come gli pare e piace, ma di chi chiede agli altri di vivere come pare e piace a lui, dimentico che chi vuole arrivare prima degli altri deve correre da solo, con tutto ciò che comporta, ma che per arrivare lontano, serve camminare insieme.
Io non credo affatto che la mia vita debba essere racchiusa negli schemi fiabeschi e fatui degli altri, del popolo voce di dio, mentre sono certo di dover trovare in me lo spirito per diventare colui senza il quale al mondo ci sarà almeno una cosa che non sarà mai fatta.
Non voglio però sprecare la mia vita nell’egoismo, perché cosa resterebbe di me altrimenti? Solo un mucchio di parole che nessuno ricorderà quando sarò in un altro mondo, una vita senza significato per non aver mai nemmeno tentato di fare qualcosa.
Ed allora sono qui che guardo negli occhi mia madre che con la schiena dritta, anche se segnata dagli anni, tiene lo sguardo fisso avanti con dignità, mentre lì fuori c’è un mondo che cerca di farle male, di farla sentire sbagliata, di staccarla da me.
Mia madre, una madre, una donna senza cui non puoi vivere e senza cui non puoi sopravvivere, unita a me dal cuore, innamorata e unita a me dall’anima, la donna che vogliono convincere di essere nel male e che forse potrebbe trovare sollievo nel cedere, se non pensasse di provocarmi un dispiacere.
Pensare che lì fuori ci sia un mondo che non ha niente di meglio da fare che far del male a mia madre, mi tocca in qualcosa che non so nemmeno descrivere, ma oggi ho visto ancora una volta i suoi occhi convinti di aver fatto un buon lavoro con me, e che se mai dovessero invertirsi i ruoli tra chi sostiene e chi deve essere sostenuto, non avrebbe niente da temere.
Un mondo di pace è ormai un sogno impossibile, non posso più tollerare questo accanimento contro chi mai ha fatto male a nessuno, perché se è vero che certi legami possono sembrare stupide e violabili convenzioni, ricordatevi che lo sono altrettanto lo status quo e le istituzioni che coprono le malefatte di diaboliche nullità per sempre perdute.
Ho visto questa tristezza negli occhi di mia madre, come l’ho vista in tante madri che in passato hanno vissuto i momenti in cui l’uomo si era dimenticato di non essere una bestia: ora basta, da adesso saranno altri gli occhi che piangeranno, perché lei mi ha garantito la mia isola felice, io le garantirò la sua.