Mi rendo conto della potenza che hanno queste parole, scritte in questo spazio, perché sono in grado, esattamente come ogni escremento lasciato in strada, di attirare esseri coprofagi, capaci

di immedesimarsi in ciò che scrivo ed addirittura pensare che io abbia il tempo per riferirmi qui a loro ed a loro interessi.

Cose inutili venute al mondo per dare fastidio, con l’idea di poter vivere al di sopra delle responsabilità, o meglio, al di sopra delle spalle degli altri, che veramente credono di avere un ruolo nella vita di chi, per vivere, vola sul nettare e non sulla merda.

Un brivido ti ha attraversato la schiena?

Ce l’ho con te?

Se stai sorridendo e sei curioso di vedere dove voglio andare a parare, no.

Se invece…

Scommetto che tu ora ti senti puntare il dito contro vero?

Tu chi?

Tu lo sai chi è quel tu, tu senti quel dito puntato sul petto e non pensi che se si chiudesse a pugno, assieme ai suoi quattro fratelli di una mano, potrebbe stenderti a terra una volta per tutte.

La fine normale di una mosca fastidiosa.

E come te lo spiego come stare al mondo? Le api non perdono tempo per spiegare alle mosche su cosa volare!

E poi perché dovrei insegnare qualcosa a qualcuno che sporca tutto ciò che tocca con le sue zampe zozze di ciò su cui si è posato, ed ora ha bisogno di inventare nemici per poter indossare la maschera di vittima di una vita così dura.

Vittima per avere qualcuno attorno.

Vittima per avere la pietà degli altri.

La strategia dei falliti, quelli che credono di vedere un nemico ed invece non hanno capito niente, così vivono nella menzogna costante.

Tu sei il nemico di te stesso e la tua vibrazione potrà attrarre solo veleno e solitudine, perché questo meriti, perché così sei nato, e il dna non lo cambi.

E ricordati sempre che di dita ne ho dieci, non una, mentre di pazienza ne ho pochissima.

Cerca la dignità, non la finzione.

Manca poco all’apocalisse, ed il mondo avrà spazio solo per le persone serie pronte a lottare duramente per un domani migliore.