In quella calda notte di luglio il mondo sembrava essersi preso una pausa, ma cercando di fissare le montagne in lontananza si aveva la percezione che l’aria fosse visibile e ondeggiante.
Nel silenzio in cui percepisci sbattere le ali del moschino più piccolo e fastidioso che si lamenta con il dio degli animali perché non ama il posto a lui assegnato, un vecchio lupo, seduto in un prato pieno d’acqua e fango, ululava disperato, mentre io faticavo a scorgerlo in quel buio
In cielo, una sottilissima luna nascosta dietro la calda foschia che rendeva ancora più opprimente la serata, osservava il mondo nel suo frenetico impazzire.
Per un poco continuò distratta il suo compito serale, ma infastidita dai continui e disperati ululati del cane lupo soffiò sulla foschia per rischiarare un poco la visuale e si rivolse al lupo chiedendo se non fosse il caso di smetterla di fare tutto quell’inutile chiasso.
In quel momento scorsi l’animale, vecchio, stanco e ferito, con le lacrime agli occhi. Levò lo sguardo al cielo e rispose:
“Scusami argentea regina, ho perso il figlio più piccolo della mia cucciolata. Non so più che fare… aiutami!”
La luna ebbe un brivido che la attraversò interamente, ed allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. La sottile striscia luminosa coperta dalle fosche nubi si gonfiò fino a diventare una grossa e splendente luna piena che illuminava la campagna.
Guardò il lupo con amore e dolcemente gli disse di cercare il suo cucciolo.
L’animale era in pena, ma grazie alla luce che rendeva ben chiari i contorni di quel piccolo mondo scorse il piccolo terrorizzato, sull’orlo del canale che scorreva lento e silenzioso.
Il padre ritrovò in un attimo tutte le energie che la vita gli aveva via via tolto, e, con un gran balzo, trasse il figlio in salvo stringendolo forte a sé.
Stremato ed ancora scosso, alzò gli occhi al cielo e ringraziò mille volte la luna che stava di nuovo scomparendo dietro le nuvole, e poi corse a rintanarsi.
Si narra che per premiare il gesto di bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni le fu concesso di ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte i loro occhioni al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore e ringraziarla per la sua eterna presenza.
I lupi lo sanno… E ululano festosi e riconoscenti alla luna piena.
E lo faranno per sempre perché ci sono cose che nel tempo non vanno mai cambiate.