Mentre l’asfalto scorre sotto la tua macchina e tu inizi a vedere il profilo di casa tua, il cancello, alzi lo sguardo verso le finestre chiuse ed inizi ad avere voglia di aprirle mentre l’odore di casa tua, delle tue cose, dei tuoi ricordi e dei tuoi sogni, ti accolgono e ti avvolgono non appena apri la porta.
Perché il viaggio è finito e, dopo aver visto molto e vissuto molto, quel profumo ristabilisce la pace in te e ti toglie per un attimo quella voglia di volare via come le rondini che migrano ogni anno.
E ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei cambiato, assomigli un po’ al luogo che hai visitato e ti ha ospitato, quello che per un attimo ti sembrava casa e di cui riconoscerai i profumi la prossima volta, perché non smetteremo mai di viaggiare, fino a quando, alla fine di tutto il nostro andare, torneremo nel posto da dove siamo partiti per conoscerlo per la prima volta.
Ma casa è dove ci sono le persone che fanno caso a te, non è un posto vecchio, è sempre un posto nuovo che raggiungi casualmente, camminando camminando verso dove non si sa.
E allora prendi in mano la cartina, tocca con le dita lo schermo luminoso col suo vetro, e guarda tutti quei posti che ti fanno sognare un poco prima di decidere di raggiungerli.
Ma noi siamo i creatori, noi siamo in grado di viaggiare ovunque immersi nei nostri domestici profumi, semplicemente guardando il mondo con occhi diversi. Il viaggio è la nostra vista senza la quale non potremmo viaggiare, e, una volta tornati nella nostra casa rimasta identica, scopriremmo quanto siamo cambiati noi.
“Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a sé stessi senza meravigliarsi.” Sant’Agostino