Fammi essere il tuo eroe

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Avrei voluto proteggerti meglio, avrei voluto creare un mondo migliore.

Avrei voluto vederti ballare se te lo avessi chiesto, senza mai guardarti indietro e senza doverti chiedere di non ferirmi più.

No, non mi hai fatto niente, è il vederti costretta a combattere ogni giorno in cui vivi una vita altrui che spezza il mio cuore incapace di battere così forte da scuotere la Terra.

E sento le canzoni d’amore con la loro sofferenza che si può affogare solo dentro le note che da sole non uscirebbero, con quelle frasi da prendere al volo prima che sbattano le ali, e amore della mia vita mi hai ferito ed ora mi lasci… ti prego non andare via.

Era nel tempo perduto il pianto ispiratore che faceva scoccare la fiamma del rimpianto, ah se ci avessi pensato prima, mentre io ora posso toccare il nuovo mondo là fuori osservando i sorrisi che da qui posso far nascere con un gesto che viene da tanto lontano, dai ricordi incantati di un paese gentile.

Quel mondo delle persone gentili che soffrivano per amare, amavano per soffrire, ed ogni storia raccontava di quel dolore che ti faceva diventare forte.

Vorrei essere il tuo eroe, vorrei lasciarti correre ed attraversare i vicoli senza guardare, vorrei vederti piangere se io piangessi, vorrei soffiare via ogni dolore, vorrei starti vicino e lasciarmi togliere il respiro mentre guardo tutti i tuoi colori chiusi al sicuro negli astucci che profumano di quelle scuole col grembiule.

E poi chissà se riuscissi ad essere quell’eroe che ferma i treni, arresta i cattivi, ti prende in braccio all’ultimo secondo mentre la torre crolla rovinosa sulla strega cattiva, il cacciatore e l’arcobaleno che da un po’ è in bianco e nero.

Chissà, vorrei essere il tuo eroe, ma per ora non sono riuscito a tenere insieme i pezzi del mondo, non c’è verso di farlo ruotare bello liscio, non ho la forza di urlare basta e farmi sentire fin lassù.

Ma io ci provo lo stesso, e ti chiedo di lasciarmi essere il tuo eroe, con la mia lancia spuntata e tante primavere sulle spalle che tutti quei dolori del passato hanno reso forti e capaci di riprendersi da sole quando si sentono stanche.

Lasciami essere il tuo eroe, e se anche mi togliessi il respiro correndo a nasconderti, ti urlerei di non avere paura, perché sei qui nella notte, perché là sul muro di vedetta ci siamo noi, piccoli eroi che sognano un mondo che abbiamo già visto esistere solo qualche pagina fa, e che troverai non appena riaprirai gli occhi.

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