Con il tuono in bocca ed il fulmine nella mano

Oh mio Dio, concedimi la serenità per aprire gli occhi su questo mondo e di accettare le cose che non vorrei vedere, con il coraggio per cambiare quelle che non vanno.

Talvolta mi giro dall’altra parte non per paura, ma per non giudicare il prossimo di cui non ho avuto tempo per vestire i panni, e non mi allontano dalla natura che amo, non voglio che il mio cuore diventi duro.

La nostra Terra che non ci appartiene, l’uomo che appartiene alla Terra, perché tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce un popolo fiero. Qualunque cosa capiti alla Terra, capita anche ai massimi figli che noi siamo, noi che vogliamo tessere la tela della vita, spesso ignari di esserne soltanto un filo sottile.

Rovina quella tela e morirai, perché non puoi rivendicare il diritto di poter fare quello che ti fa comodo. L’unico che ha un tale diritto è colui che l’ha creato questo mondo, e scopri cose nuove ogni giorno, guarda e ricorda ogni cosa nuova ogni giorno, perché quello che non vuoi, o non puoi vedere, ritorna a volare nel vento.

Ci sono uomini che Dio ci presta, pronti a morire per mostrare a che popolo appartengono, senza preoccuparsi di dove sono nati, senza curarsi di cercare nel fratello che gli tende una mano, il coltello nascosto nell’altra.

Siamo un popolo con tanta storia, abbiamo prati verdi in cui far crescere forti i nostri figli, e la nostra legge non deve cambiare a seconda del pensiero di un uomo, come le leggi dello spirito che rimangono sempre le stesse.

Eppure dilaga quella povertà che è il cappio che strangola l’umiltà e la gentilezza, e alimenta la mancanza di rispetto verso Dio e l’uomo, perché abbiamo smesso di amare, condividere e dare, le uniche vere vie di Dio.

Ed io che non sono così vecchio, trovo la vecchiaia non così onorevole come la morte, anche se è ciò a cui ambiscono gli esseri senza coraggio. Considero la vita come un ponte da attraversare, ma su cui non puoi costruire casa tua, anche se mi piacerebbe tanto.

Io sono Zainz, ed ho sempre fame come il lupo che è fuori dalla vostra porta, sempre in attesa, e vi dico di non aver paura di piangere quelle lacrime che libereranno la vostra mente dai pensieri tristi.

Io sono Zainz, non un vigliacco che spara con gli occhi chiusi, un uomo coraggioso che morirà una volta sola, e non molte volte come un codardo.

Io sono Zainz, e saprò essere più convincente della coda di un serpente a sonagli, saggio come quel serpente, ma innocuo come una colomba. Nel mio cuore avrò sempre le parole Coraggio, Forza d’animo, Generosità, Altruismo, Pazienza, Tolleranza, Umiltà, Saggezza.

Io sono Zainz, cammino leggero in primavera quando Madre Terra è incinta, e sono qui con voi perché per fare grandi cose non si dovrebbe tentare tutto da solo. Ci vogliono mille voci per raccontare la mia storia insieme a voi, e la iniziamo mostrando per prima cosa umiltà, così che le nostre parole creino un mondo migliore intorno a noi.

Meglio avere meno tuono in bocca e più lampi in mano, così da illuminare la strada giusta verso il nostro destino che non sarà di certo rovinato dall’oggi difficile.

Io sono Zainz.

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