Quando vedi i giganti in TV ti sembrano tanto grandi, ma, mentre sei tu che cresci, inizi via via a percepire che anche nell’etere tutti hanno mani, gambe e cervello, così arriva un giorno che sei tu in televisione e dal fondale appare una figura un poco esile che ti saluta come un vecchio amico.
Lo conosci già, ma proprio in questo periodo non è poi così scontato percepire vibrazioni nei saluti.
Li fai con garbo o con il pugno, col sorriso di qualcuno tappezzato, ma gli occhi sono fatti per essere visti nel nostro profondo.
E allora si scherza subito, e da un garbato eloquio esce un’anima gentile che scrive parole affilate come lame samurai, che ad un tratto ti pongono davanti alla domanda delle domande, quella che tutti i bambini che hanno letto Pinocchio si sono fatti almeno una volta: chi è Mangiafuoco, il burattinaio più noto al mondo?
Già, chi comanda il mondo? Questo mondo in cui c’è una dittatura che ci fa pensare al destino di quei bambini che ora sono grandi, e, mentre cerchi una risposta con gli occhi puntati al cielo, non riesci ad immaginare a quanto faccia paura.
Paura del suo potere e del dolore che vuole infliggerti, perché vuole che tu soffra, vuole che tu obbedisca, senza alcun rispetto per la tua vita ed i tuoi valori che di una croce hanno la forma, mentre l’economia pensa solo a pochi eletti che usano parole importanti come democrazia e libertà per ingannare coloro i quali credono che il nazismo sia solo una vecchia storia del passato dei fotogrammi in bianco e nero.
E ci guardiamo un attimo mentre le parole escono dalla sua bocca coraggiosa, e pensiamo a quanto sia importante non essere divisi se ciò che vogliamo è il rispetto di certe sorridenti merde, ma solo un attimo e poi il pensiero va ai bambini che devono fare la nanna per svegliarsi in un mondo migliore, disegnato coi colori più belli che il creato ci ha fatto vedere, un mondo in cui la dittatura i bambini li ha fatti volare nei cieli dai camini della vergogna mentre dal cielo cadeva la neve, quella vergogna che certi esseri non hanno mai avuto quando per denaro hanno rinnegato la madre che li ha cullati tra i suoi seni.
Rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, senza sinistra e senza destra, parlando con la musica che insegna quello che non puoi trasferire con le parole, e non scriviamo più trattati, ma guardiamo i fratelli come vengono trattati, leggendo quel libro saggio che negli anni ha resistito ed in cui nessun diritto è stato dimenticato, perché quelle pagine, oggi un poco strane da tenere nelle mani, hanno costituito tutto ciò che di vero e di più lontano dalla dittatura, ci sia stato in tanti anni.
E allora non mi curo dello sciocco che non conosce verità, ma combatto il criminale che conoscendola la nega, quella piccola verità di cui mi accontento piuttosto che di una grande bugia che, invece di una moneta sovrana, ne impone una puttana.
Soffrirai, obbedirai, avrai paura e voglia di capire, voglia di sapere chi comanda il mondo, convinto che le verità scientifiche non si decidano a maggioranza, mentre un giorno, mentre cercherai quei bambini nei cieli, ti chiederai come sia possibile che il sole, con tutto un universo da illuminare, trovi ancora il tempo di far maturare un grappolo d’uva.
Giuseppe, guarda in alto nel cielo per ricevere anche tu il tuo raggio che, se anche non ti spiegherà chi sia colui che comanda il mondo, darà il colore alla tua pelle che vibrerà coccolata dal vento, per assorbire ogni nota per una nuova piccola grande canzone di verità.