Cari giovani, ci fu un giorno, nemmeno tanto tempo fa, in cui una colomba bianca (e tanto stanca), vi chiese se fosse difficile in quei tempi credere, in un mondo così? Oggi, dopo quasi 3 anni vissuti nell’abisso che quella colomba temeva, è difficile credere che possa esistere un Dio che dall’alto ci vegli e tanto ci ami?
Sì! E’ difficile. Non è il caso di nasconderlo.
E’ difficile, diceva la colomba che stava per volare via, ma con l’aiuto della grazia tutto sarebbe stato possibile, perché ci sono cose che né la carne né il sangue rivelano, ma solo il Padre nostro che sta nei cieli.
Dove sono i giovani di quella sera? Oggi che hanno 30 o 40 anni, ricordano quelle parole pesanti come macigni?
Sono consapevoli dell’eredità che quella sera romana ha consegnato loro, il Vangelo lasciato in una veglia indimenticabile. Cari giovani di ieri, dopo quella notte, è Gesù che cercate quando sognate la felicità? È Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate? È sempre Lui la bellezza che tanto vi attrae? È ancora Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso?
Ma se è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita, che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare, mi spiegate dove siete finiti di questi tempi bui in cui il demonio non ha trovato muri difficili da valicare?
Cosa suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e più fraterna?
Voi che eravate lì e tanti altri che il volo di quella bianca colomba hanno visto, perché non avete alzato le barriere, perché avete fatto finta di non vedere il male?
Eppure, carissimi giovani, in questi nobili compiti non sareste stati soli. Con voi ci sarebbero stati anche coloro i quali quella notte giovani già non erano più, quelli della generazione che avevano la vostra età di oggi e che hanno lottato da leoni, per tutti gli altri. Nella lotta contro il peccato non sareste stati soli perché, lo avete visto, tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono!
Avete sentito queste parole in un momento di tremenda ed indimenticabile commozione, ma poi vi siete nascosti dietro dita troppo sottili per proteggere voi ed i vostri amori. Chi vi ha parlato aveva vissuto una guerra mondiale. A voi non sarebbe stato chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo ed ai vostri fratelli certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno, anche nei rapporti tra amici e alla tentazione della slealtà che può insinuarsi tra loro.
Pensate a chi ha intrapreso un cammino di speciale consacrazione ed alla fatica che deve a volte affrontare per perseverare nella dedizione a Dio e ai fratelli. Pensate ancora a chi vuol vivere rapporti di solidarietà e di amore in un mondo dove sembra valere soltanto la logica del profitto e dell’interesse personale o di gruppo.
E voi dove siete, perché non vi siete ricordati di quelle parole, di quell’atmosfera che dava quella pace interiore che oggi, ne sono certo, non avete più?
Dovreste operare per la pace ed invece vedete nascere e svilupparsi in varie parti del mondo nuovi focolai di guerra che dite sia giusta; dovreste operare per la libertà dell’uomo ed invece avete tollerato di vederlo ancora schiavo di se stesso e degli altri; dovreste operare per chi lotta per far amare e rispettare la vita umana ed invece assistete silenziosi a frequenti attentati contro di essa, contro il rispetto ad essa dovuto.
Cari giovani di oggi e di ieri, cari ragazzi che non potete aver dimenticato cosa sia vivere e crescere con la serenità di poter guardare avanti con gioia e fiducia, non abbiate paura di urlare ciò che non è più possibile tollerare, non abbiate paura ad opporvi a chi propone un mondo che nemmeno piatto potrebbe essere più brutto, perché chi ci ha preceduto ci ha lasciato ogni strumento ed ogni parola per risolvere ogni problema, anche il più grande, e se ciò non porterà a vincere le battaglie sarà solo per colpa nostra.
La colomba bianca ce lo ha spiegato e tatuato nella nostra anima.