Forse è perché sei donna e guardi il mondo da dietro quella porta che non vuole chiudersi da sola davanti a quella meraviglia.
Forse è perché sei madre di chi è frutto di quel miracolo che non a tutti è concesso, e dal tuo grembo è nato ciò per cui dobbiamo lasciare un mondo migliore, meraviglioso.
Forse è perché se piangi, le stelle in cielo singhiozzano con te e brillano più forte perché i fiori meravigliosi non si chiudano nemmeno di notte.
Forse è perché anche tu, bellissima, devi inchinarti e cercare il tuo futuro, mentre a te non è concesso alcun rispetto, mentre tu piangi senza amore.
Forse è perché hai scelto la strada più in salita per toccare la cima che amavi da bambina e che avresti potuto raggiungere con ben altri mezzi che la tua bellezza ti forniva in ogni istante.
E son mille e mille e ancora mille i forse che scrivono nel tuo firmamento che sei una meraviglia, meravigliosa quando respiri il bello che c’è in questo mondo e meraviglia quando lo espiri profumato come il petalo di una rosa che punge chi non merita quell’incanto.
Forse meraviglia che al mondo non c’è parola adatta, sicuramente donna meravigliosa che indica la strada a chi non sa che domattina sorge il sole, mentre quella porta si chiude fragorosamente in un vento di tempesta che lascia presto il posto al sorriso.
Forse semplicemente meraviglia perché questo è il compito di chi nasce donna, e il resto non conta, con le mani così indaffarate, sempre, comunque, con lo sguardo fisso sulla propria strada, versando vere lacrime da quegli occhi che sono solo meraviglia, che ti piglia e scompiglia, che ti spezza e ti spariglia, fino a quando il mosaico si ricompone nell’abbraccio di una figlia.
Sì, meraviglia.