E’ ora di cambiare aria

Una vita per non morire, una vita su e giù per le scale mentre fuori un giorno batte il sole, e l’altro il freddo ti entra nelle ossa.

Quel giorno che ridevi venne quel vento strano che portava l’odore delle strade in cui l’asfalto copre la storia dei sandali che le hanno percorse, e poi le nubi nere che ti guardavano dall’alto sussurrandoti…

adesso piove,

mentre la luna nello scuro chiedeva un varco tra quel diluvio che scendeva, ti bagnava e se ne andava.

Aspetta, piove, e la maglietta zuppa così fredda sui brividi della pelle, non è più del colore di quando era profumata nel cassetto.

Ora addosso hai il profumo del cielo e del lampo, della polvere delle strade che scorre nei rigagnoli impetuosi che senti tra i tuoi sandali, è tutto è pulito, mentre l’aria sta cambiando, finalmente sta cambiando.

Dimmi la verità! Aspettavi che piovesse, aspettavi quell’acqua che bagna e va, perché era l’aria che volevi che cambiasse, quell’aria che porta le parole di fortuna e sfortuna meglio delle parabole che vedi in tutte quelle finestre che chiudono le loro miserie dietro un vetro, e vivono solo quando le gocce della pioggia fanno forte tic tic, in quelle notti un po’ così.

Ma sì dai, in fondo quell’aria fresca ha già asciugato i tuoi capelli e la maglietta con le sue pieghe che ti avvolgono nelle forme che tutti ti guardano, e mentre vai a casa pensi a chi raccontare un’esperienza come tante che però ti ha lasciato qualcosa sulla pelle.

E allora tutti i giorni ti vedo ridere e piangere per non morire, in alto sulle scale dove l’aria sembra già cambiata e la strada lì sotto sembra un mappamondo con le sue terre ed i suoi mari, mentre le parole ti passano nella mente piene di emozioni, ma senza nessuno su quei gradini a cui poterle sussurrare.

Così aspetti che piova, che l’acqua scorra sui tuoi capelli e scenda fino ai tuoi sandali, tanto l’aria si deve cambiare ed ora cambierà, sbattendo tutte le finestre chiuse male, facendo volare via le lenzuola profumate dai fili sui balconi, e sorridere tutti i bambini che corrono nelle pozzanghere coi loro innocenti piedini.

Nel mentre un tuono scuote il cielo ed un lampo accende il battito del tuo cuore che ora piange perché sa che hai due braccia e nessuno da abbracciare.

Ma se sei lì, l’aria è già cambiata, le strade sono pulite, e i tuoi sandali hanno tanta voglia di camminare senza fermarsi più a pensare.

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