Quando hai vissuto pieno di paura e di emozione la tua libertà

Quando senti che la vita gira nella direzione sbagliata, ti fanno male i piedi in scarpe strette, e ti chiedi cosa sia successo, cosa hai sbagliato, in cosa sei sbagliato, ecco, quello è il momento in cui la vita ti sfugge di mano definitivamente ed inizia quella salita infinita.

“Ho un brutto carattere, ho poca pazienza, amo quella cosa là che agli altri non piace…” e via a cercare di tappare tutte le crepe che immediatamente sembrano far imbarcare secchi d’acqua a quella vita triste che conduci tra le onde in tempesta.

Ma se soltanto guardassi, se soltanto facessi caso ad uno di quei lampi di quella tempesta, forse ti renderesti conto che il mal di mare che stai soffrendo in quel momento è dovuto al fatto che non stai affatto vivendo quel momento, che non sei affatto quel momento.

In quella solitudine in cui respiri l’alito della tua anima, sai che solo tu sei importante, e per quante lacrime potrai versare, mai potrai riempire quel mare che ti fa ballare tra una pazzia e l’altra e che in fondo sogni, mentre con le dita tappi i buchi dei desideri degli altri e che non sei nato per ascoltare.

In quella solitudine devi trovare la forza per combattere, e la vita potrà sembrarti più difficile mentre sbocciano i fiori del tuo sé, mentre ascolti quello che fino ad oggi ti sembrava solo fantasia fuori luogo, fuori dagli schemi degli altri, privo delle etichette con cui il mondo spazza via le follie che lo vogliono cambiare in meglio.

“Tutto il furore e l’estasi dell’amore mi aveano infiammato e rapito fuori di me”…

…ed una volta fuori di me, non sono mai stato così vicino a ciò che ero in me il giorno che sono nato, con il coraggio di affrontare la follia, senza contenerla, e senza nessuna intenzione di rinchiuderla.

Che poi non è un segno di buona salute mentale essere integrati in una società malata, in cui ci si scusa per la felicità, e ci si compiace nell’essere una scatola vuota con su una etichetta che ti lascia la pelle appiccicosa anche se la strappi via.

Sei perso, ma senti qualcosa che non hai modo di spiegare e allora chiediti da dove deriva la tua nozione di felicità: se risiede nella memoria, è perché sei stato felice altre volte, quelle volte che, senza giudicarti, hai vissuto, pieno di paura e di emozione, la tua libertà.

Sii sempre tu, che nessuno è meglio di te!

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