Un po’ di anni fa, un bel po’ di anni fa, vidi un codice d’onore applicato nelle piccole cose, ove un uomo vero fece notare con lo sguardo, ad un altro uomo vero, che stava volgendo le spalle ad una signora.
Ciò che vidi fu così istintivo, quanto stupendamente ispiratore per me che già vivevo ove il rispetto per le donne era solo una retorica parola.
Non ho mai dimenticato quel gesto che molto lusingò la signora che ne fu beneficiata, e da allora sono diventato un attento osservatore dei codici, delle regole, dei protocolli, magari pronto a violarli tutti, ma consapevolmente, totalmente senza alibi.
Che poi tutto ciò ha un nome, educazione, e quest’ultima ha regole che mutano con le latitudini e, alla lunga, anche con il tempo.
E con sorpresa una donna accoglie oggi un baciamano, col dubbio che ciò sia dolcezza arcaica. Ma mentre stringi le sue dita gelide piegate per avvicinarle alle labbra, senti il battito del suo cuore che pulsa sempre di più in segno di grande emozione.
Già, emozione, azione del sangue che porta fuori a suon di pugni quell’essere pigro che c’è in noi e si adatta ad ogni sopruso, e scorda i sogni di bambino che lo rendevano quell’eroe invincibile che era sicuro di essere immortale, perché, credeva, la vita per lui avrebbe fatto un’eccezione.
Quante mani ho stretto nei miei giorni, quante mani ho sfiorato per un bacio di benvenuto o di commiato, quanti battiti ho percepito forte, sempre più forte, e poi via via celati da un respiro calmo e dallo sguardo fisso che mormora qualcosa al suo passato rotto in qualche parte.
E allora ho imparato a non volgere le spalle mai a nessuno, a guardare dritto negli occhi colui che mi sorride, a non abbassare lo sguardo davanti a colui che mi vuol male, perché quello è il codice dell’uomo vero, il codice dell’uomo che non morirà mai, dell’uomo che un giorno, salutando questa terra, la lascerà più bella di come l’aveva trovata e chiuderà bene la porta alle sue spalle perché il suo mondo pulito sia pronto ad accogliere il futuro.