Quando quelle voci tremolanti che si accorgono che sono io dall’altra parte del telefono fanno il primo respiro, la prima pausa dopo la frase che è uscita un po’ commossa dalla bocca, è subito chiaro che ora c’è voglia di abbattere le dighe e far defluire velocemente tutto quello che da tempo è troppo compresso in quei corpi esili pieni di paura.

Un’altra pausa, un respiro profondo, un nuovo contegno, ed è come se ci conoscessimo da sempre, e le parole non hanno più freno, e le emozioni frullano nelle pance che sono piene di pane, ma talvolta solo d’aria e angoscia.

Sono le mamme preoccupate di non essere buone mamme, madri che fino ad oggi hanno vissuto altalenanti vite che hanno generato dei figli di cui preoccuparsi, perché la vita è proprio questo: scegliere o far nascere qualcuno di cui farsi carico dei suoi problemi e dedicarsi a questo.

Ma quante mamme ci sono in una mamma, quante persone paurose e coraggiose, intelligenti ed ignare, forti e debolissime, innamorate ed arrabbiate, vivono in una mamma che oggi ha forse un alibi per giustificare le sue debolezze?

Già, lo sapete bene di cosa molte oggi abbiano timore, e quella paura che paralizza le loro menti non impedisce ai loro cuori di battere forte, dietro il paravento di un nuovo pericolo, nascoste tra la nebbia dei rapporti sfilacciati con gli amici ed i parenti, sole in mezzo alla tempesta.

E’ il momento di guardare in alto, è il posto giusto in cui diventare straordinarie, davanti ai vostri figli che si sentono grandi e soli in un solo attimo, coi pugni chiusi in cui preservare le essenze della libertà di ogni uomo che reclama conoscenza e assenza di condizionamenti.

E l’ordinario diventa straordinario, ciò che prima era banale oggi è trascendenza, quando una mamma che non sapeva cosa poter fare per non sentirsi inadeguata, scopre un nuovo seno da cui far sgorgare un latte per ogni figlio di ogni età, una fonte straordinaria in grado di nutrire uomini liberi oggi e per sempre, viralmente uniti per coltivare il seme della dignità umana che quelle mamme custodivano nella loro anima.

Non è tardi, è ora il tempo, adesso, in questo momento potete trasformarvi da mamme ordinaric, in mamme straordinarie, unite a raccontare ai vostri figli la storia degli uomini liberi che hanno potuto decidere della loro vita ed hanno poi raccontato i loro errori di percorso, perché questo è il modo giusto per lasciare un mondo migliore.

Le madri così belle, le madri che trattengono un nodo nella gola incredule al telefono, le madri che ora hanno quell’occasione straordinaria di regalare ai propri figli la responsabilità di mettersi un pesante fardello sulle spalle, perché donne straordinarie fanno figli straordinari… che faranno una Italia migliore.

“Grazie Massimo, non mi aspettavo la tua chiamata… e scusa se ti dico grazie. Ora sono serena, ora posso mettermi a piangere.”

Poi sento un ruggito, e la leonessa si rimette in piedi per la nuova notte di caccia.