Amico è quando ti supera perché sorridendo vuole farti mangiare la polvere, e quando ti porta alla festa pieno di fango che ti fa lavare con la pompa prima di entrare.
Amico è quando resti in macchina con la sua ragazza che tiene la luce accesa sennò cosa dice la gente? E amico è lei che guida meglio di lui e lo porta in un paese lontano per costruire un futuro da vivere lontani.
Amico è quando per chiamare giravi la rotella, e poi, con gli anni, aspettavi l’orario in cui le tue tasche si potevano permettere la tariffa per parlare per ore del telefono più bello, quello nuovo, quello di moda.
Amico è quando leghi le bottiglie di plastica allo scolapasta perché galleggi mentre con la forchetta stacchi i ricci dal fondo del mare e poi… ma l’hai mai mangiata una pasta così? E poi pago io, no pago io… ma mai può pagare una ragazza, e già vivi il giorno dopo con la nostalgia di ieri che non c’è foto che possa disegnare così bello.
Amico è quando lo senti dire “Non posso credere che in quella pancia ci sia mio figlio”, e amico è anche quando da grande corri in ospedale che la vita gli ha fatto uno scherzo e il più sereno di tutti è proprio lui che è contento che tu sei lì.
Amico è quando sai che puoi lavorare con, ma non per lui, perché i soldi non glieli puoi chiedere mai, perché sarebbero capaci di rovinare il bello del cielo più azzurro, togliere i tuoni dal temporale più grande, seccare la terra anche dove c’è acqua, strappare il legame col fratello.
E poi amico è quando racconti quelle storie a tutti senza fare il suo nome, quando ogni cosa si confronta con le sue, quando ti senti in debito per ciò che hai avuto e provi continuamente a riempire l’altro piatto della bilancia per compensare un pochino il tutto che ti ha regalato.
Amico sono quelle pale in giardino da non bagnare mai, nei vasi che al freddo non stanno, e che non fanno i frutti, non hanno le spine, ma le guardi e desideri di tornare in quelle terre in cui il sole ed il mare ti coccolavano come il saxofono al tramonto in quella baia… quella del Gambero, del Sole, del Silenzio…
Amico è quello che sei perché lui era lì nel freddo quella volta, perché la macchina che scricchiola era il mio problema più grande e poi ho imparato a viaggiare senza portiere, con un asciugamano a far da poltrona e le zagare da Arbre Magique, mentre sul fuoco la mamma cucinava ciò che sarebbe bastato ad un esercito in guerra… e non ti azzardare a dire che hai fame se vuoi conservare qualche speranza di alzarti vivo da tavola.
Amico è quello che sei, è quello che riesci a provare, è la paura che riesci a scacciare via, è la farfalla che ti insegna a volare, e se ti mancasse anche un momento ti chiederesti cosa sei al mondo per fare, perché ogni temporale tuonerebbe più forte coi suoi aranci di ghiaccio, ed ogni lampo ti cadrebbe sulla testa senza alcun parafulmine.
Amico sono le cose buone di una volta, è l’orgoglio di aver fatto qualcosa che lui sente che non passa mentre tutto va, in un momento in cui il vento soffia forte sui ricordi di quando i cuori battevano veramente, qualcosa che suo figlio veder nascere come io ho visto lui, in un mondo in cui io mi possa anche fermare, consapevole di aver lasciato quel semino che, fatto germogliare, farà nascere nuove fiabe di amicizie e di amori.
E’ strano questo mondo, ci sono tante persone che nella vita non avranno avuto niente e guarderanno il cielo chiedendo il perché, ma alla fine, con un sorriso dolce, tutti ammetteranno di avere avuto anche loro un amico speciale che li ha cercati e che era lì proprio quando serviva.